Treno verde 2017: i dati sull'inquinamento a Potenza

L’invasione delle auto fa schizzare i decibel a Potenza

A Potenza decibel elevati per tre punti monitorati su cinque, in particolare in prossimità delle scuole dove si registrano anche picchi di smog, soprattutto negli orari di ingresso e uscita degli studenti. Valori di polveri sottili che seppur contenuti nei limiti stabiliti da normativa – grazie anche a condizioni atmosferiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti – devono spingere ad attivare finalmente politiche di mobilità urbana e sicurezza stradale con un unico obiettivo: disincentivare l’uso delle auto private in una città con il tasso di motorizzazione tra i più alti in Italia.

È questa la richiesta che arriva dal Treno Verde che oggi chiude la sua tappa a Potenza, terza città toccata dal tour 2017, presentando i risultati del monitoraggio scientifico realizzato grazie alla collaborazione con VALORIZZA brand di Studio SMA e Gemmlab, Orion, e con il contributo scientifico della Sapienza, del CNR e dell’Università IUAV di Venezia.

“La qualità dell’aria nelle città italiane – Laura Brambilla, portavoce del Treno Verde – deve diventare una priorità di governo, a scala locale, regionale e nazionale, altrimenti continueremo a condannare i cittadini italiani a respirare aria inquinata. Le soluzioni ci sono, occorrono la volontà politica e gli strumenti per metterle in campo. Quest’anno per la prima volta al centro del monitoraggio scientifico del Treno Verde è stato eseguito anche un monitoraggio sulla qualità dell’ambiente indoor, con particolare attenzione agli ambienti scolastici. Negli ultimi anni, infatti, il problema dell’inquinamento indoor e del comfort ambientale è sempre più percepito dall’opinione pubblica come prioritario, visto che può influire negativamente sull’attenzione, la stanchezza e in generale sulla qualità della vita delle persone”. 

Negli spazi esterni, invece, è il traffico a influire in maniera prevalente sulla qualità dell’aria di una città, ancora di più quando si è in presenza di veicoli datati e maggiormente inquinanti. Potenza, come è noto, è la tra l’altro la città con il maggior tasso di motorizzazione con 72 automobili ogni 100 abitanti. Un dato da anni evidenziato dal rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e che non tende a diminuire. 

“Quello che va evitato in questa città è continuare a pensare di risolvere il problema del traffico e della vivibilità urbana investendo in opere faraoniche, continuando a privilegiare chi si sposta in auto e dimenticando chi invece sceglie di spostarsi quotidianamente in maniera differente – afferma Vittorio Rosa, presidente del circolo Legambiente Potenza -. La priorità, invece, è esattamente il contrario: indirizzare le risorse verso una riorganizzazione e progettazione della mobilità nel tentativo di ridurre l’uso dei mezzi motorizzati privati a favore del trasporto pubblico locale, della mobilità ciclistica e di quella pedonale. Qualche primo passo in questa direzione va riconosciuto all’amministrazione comunale nell’ultimo periodo. Ma ora occorre un piano della mobilità che rispecchi davvero la domanda dei cittadini con serie politiche di mobilità sostenibile. “Servono – aggiunge Rosa – zone a traffico limitato e con limiti di velocità a 30 km/g, un aumento delle isole pedonali, promuovere l’istituzione di un Mobility manager scolastico e lavorare in tandem con gli istituti per cominciare a razionalizzare gli spostamenti casa/scuola, istituzionalizzando il Pedibus. Inoltre speriamo che dal prossimo anno al passaggio del Treno Verde questa città si sia finalmente dotata di un piano di zonizzazione acustica, come impone la legge e come chiediamo ormai da anni”. Cinque i punti individuati nella città di Potenza dove sono state eseguite nelle giornate del 2 e 3 marzo misurazioni di un’ora di polveri sottili e di rumore: in corso XVIII Agosto (piazza Vittorio Emanuele II), nel cuore della città; in via Verrastro (di fronte la sede della Regione Basilicata); in via Anzio, presso l’Istituto Sinisgalli, dove è stato eseguito un monitoraggio sull’inquinamento indoor e sul comfort ambientale; in via Ciccotti, nelle vicinanze del polo universitario della città ed infine in via Firenze, presso la sede di Legambiente Potenza. 

In tre dei punti monitorati dai tecnici di Legambiente sono stati registrati decibel con valori superiori a quelli previsti dalla normativa. C’è da sottolineare che il capoluogo lucano è ancora sprovvisto di un piano zonizzazione acustica, pertanto i valori sono stati riferiti ai limiti di legge previsti dalla normativa per zone appartenenti alle stesse classi: a via Ettore Ciccotti, i decibel registrati hanno avuto un valore di LAeq (l’unità di misura per esprimere l’intensità del rumore ambientale) pari a 70,4 db (il limite sarebbe dovuto essere di 65db); nel punto di via Firenze i valore è stato di 69,4db, anche qui sopra i limiti. Ancor più grave la situazione nei pressi della scuola, dove i decibel misurati sono stati di 72,6 db contro un limite normativo di 50db. Appena accettabili i valori di via Verrastro e di Piazza Vittorio Emanuele II, con valori di 65,2db e 63,6 db (limite 65db).

Valori sostanzialmente bassi per quanto riguarda le polveri sottili nei giorni di monitoraggio, probabilmente anche grazie alla leggera ventosità che ha agevolato la dispersione degli inquinanti. Da segnalare, però, l’impennata registrata in corrispondenza dell’orario di uscita da scuola con valori arrivati a 26 µg/mc all’entrata (media oraria) e 24,2 µg/mc nei pressi della fermata dell’autobus su via Anzio (media su 10 minuti).

Link alla mappa interattiva

crediti