Legambiente, Wwf, Greenpeace e RSM incontrano il Presidente Pittella
La richiesta degli ambientalisti: impugnare lo Sblocca Italia
Potenza, 02 dicembre 2014 - Stamattina una folta delegazione di rappresentanti di Legambiente, WWF e Rete degli Studenti Medi della Basilicata hanno incontrato il Presidente Pittella per discutere della legge Sblocca Italia. È stata l’occasione anche per consegnare virtualmente al Presidente della regione le prime 6.000 firme raccolte a sostegno della petizione popolare: 2.400 sono state raccolte sulla piattaforma online di Legambiente Mobilitiamoci!, 2.000 firme dal Circolo Legambiente di Pisticci al presidio permanente delle associazioni di Pisticci, 500 dal Circolo di Montalbano, 250 dalla rete degli studenti, 1000 dal WWF.
Le associazioni durante l’incontro hanno ribadito al presidente Pittella le ragioni alla base della richiesta di impugnazione dinnanzi alla corte costituzionale dell’art. 38 che, nonostante le modifiche apportate in seno di conversione in legge ancora presenti profili di incostituzionalità.
Il testo dell’articolo 38 compie stravolgimenti epocali nel processo di autorizzazione di ricerca ed estrazione delle risorse petrolifere, mettendo in secondo piano la tutela dell’ambiente, della biodiversità e della salute di tutti i cittadini lucani attraverso una insensata semplificazione delle procedure, legate all’attività dell’industria del petrolio. È inoltre inaccettabile il modo in cui lo Stato centrale bypassa la Regione Basilicata, spostando i processi decisionali riguardanti le Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) dall’Ente Locale al Ministero dell’Ambiente violando, di fatto, le disposizioni del Titolo V della Costituzione sulla legislazione concorrente fra Stato e Regioni.
Le associazioni promotrici della petizione popolare ritengono che l’articolo 38, nel suo intero impianto, abbia come principio cardine l’errata convinzione che la Basilicata e l’intero Paese debbano necessariamente basare il proprio modello di sviluppo sulla dipendenza dal petrolio e dall’industria ad esso connesso; Legambiente, WWF e Rete degli Studenti Medi della Basilicata rivendicano l’immediata necessità di modificare tale modello, in favore dell’utilizzo di fonti energetiche pulite e rinnovabili, della ricerca tecnologica e dell’industria verde, con il blocco dello sfruttamento del territorio, non permettendo ulteriori aumenti delle estrazioni e la concessione di nuove autorizzazioni per la ricerca e lo sfruttamento delle risorse petrolifere.
Abbiamo prospettato la nostra visione dello sviluppo della nostra regione che non può fondarsi sul petrolio ma sulle economie pulite, a cominciare dalle energie rinnovabili, dalle politiche per l’efficientamento energetico, ad uno sviluppo equilibrato del territorio che sia rispettoso degli equilibri naturali già fortemente minacciati da un’attività industriale in Basilicata, sempre calata dall’alto, e mai rigorosamente controllata per evitare tutte le code avvelenate che oggi fra tante difficoltà non riusciamo a gestire.
La Rete degli Studenti Medi della Basilicata ha ribadito nuovamente, al Presidente della Regione, la richiesta di impugnazione dell'Articolo 38 dello Sblocca Italia; richiesta che il Sindacato Studentesco ha portato avanti dallo scorso 10 ottobre - in occasione della mobilitazione studentesca nazionale - e ha continuato a sostenere in occasione delle molte mobilitazioni degli studenti nella nostra Regione.
Ci aspettiamo che il Consiglio Regionale, nella prossima seduta del 4 Dicembre, recepisca le istanze delle piazze e delle organizzazioni promotrici della petizione “#SbloccaFuturo #BloccailDecreto” e rappresenti al meglio le richieste dei cittadini, difendendo le prerogative della Regione Basilicata nelle materie del Titolo V della Costituzione in vigore.