Emergenza smog: Potenza nei limiti ma con qualche criticità
C'é bisogno di politiche lungimiranti di mobilità nuova ed efficienza energetica
Potenza, 30 dicembre 2015 - L’emergenza smog attanaglia le nostre città. Da giorni i livelli di esposizione dei cittadini agli inquinanti nell’aria rimangono elevati e ancora ben oltre le soglie consentite dalla normativa. Quale la situazione a Potenza dove c’è un tasso di motorizzazione tra i più alti in Italia con 72 automobili ogni 100 abitanti e scarsissime politiche di mobilità sostenibile?
I dati relativi al 2014 e pubblicati nel dossier “Mal’aria 2015” della Legambiente pubblicato a gennaio di quest’anno – nei prossimi giorni verranno resi pubblici i dati relativi a “Mal’aria 2016” – ci consegnano una città fuori dall’emergenza ma con alcune criticità che non possono essere sottovalutate. L’ozono, per esempio. Dal 2011 al 2013 (dati Ecosistema urbano) le concentrazioni sono sempre sopra il limite di legge di 25 giorni (44 giorni nel 2013, 89 nel 2012 e 43 nel 2011) con zero giorni solo nel 2014. Per quanto riguarda le polveri sottili (PM10) i superamenti rientrano sempre nei limiti di legge (35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 microgrammi per metro cubo), mentre mancano i dati relativi alle concentrazioni di PM2,5, inquinante ancora più pericoloso.
Cosa succederà nei prossimi anni? Delineare il futuro della nostra città non è un fattore che può essere affidato al caso. Anche in vista dell’imminente entrata in esercizio della nuova azienda a cui è stato affidato il trasporto pubblico locale e quindi, si spera, di un nuovo piano della mobilità, è urgente che l’amministrazione comunale si attivi per definire subito le politiche di mobilità sostenibile da attivare da oggi ai prossimi anni. Perché servono azioni lungimiranti e durature nel tempo. E’ l’ora di smetterla con interventi spot che servono solo ad assecondare le esigenze dei singoli a svantaggio della collettività come nel caso dell’apertura al traffico, sebbene sperimentale, di piazza Matteotti nel centro storico. E’ dovere dell’amministrazione comunale guardare alle buone pratiche attuate in alcune città italiane, anche diverse tra loro, a dimostrazione che le ricette ci sono e devono essere calate sulle esigenze del territorio.
Dall’area C di Milano alla zona 30 di Torino Mirafiori e Cagliari. Dalla bicipolitana di Pesaro al piano della mobilità pensato dalla città di Bolzano per incentivare i cittadini ad usare i mezzi pubblici, alla linea tram di Firenze-Scandicci che in quattro anni ha registrato oltre 13 milioni di viaggiatori all’anno ben disposti a lasciare l’auto a casa. Ancora, dall’Hub delle merci di Parma al il park&ride (parcheggi di interscambio) di Bari, al pedibus e al bicibus scuola promosso a Reggio Emilia, il Pony Zero Emissioni che ha preso il via a Torino, il bosco sociale di Ferrara per ridurre le emissioni inquinanti e l’esperienza in Alto Adige dove, per ridurre i consumi per il riscaldamento degli edifici, da anni è obbligatoria la certificazione energetica per tutti gli interventi con standard obbligatori sia per le nuove case che per le ristrutturazioni che riducono inquinamento e bollette delle famiglie.
Dodici buone pratiche locali in tema di mobilità nuova, efficienza energetica e verde urbano in grado di ridurre l’inquinamento locale che tutti i sindaci potrebbero adottare in tempi brevi. È la sfida che l’associazione ambientalista lancia oggi alle amministrazioni e ai sindaci, ma anche al Premier Renzi alla luce dell’incontro governativo che il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti ha tenuto in giornata con i presidenti di Regione e i primi cittadini dei grandi centri urbani per discutere insieme dei possibili interventi da adottare nelle città italiane ed è la sfida che il Circolo di Potenza lancia all’amministrazione De Luca e a tutto il mondo politico istituzionale della città di Potenza, affinché si unisca attorno all’ obiettivo comune di prevenire l’emergenza piuttosto che aspettare di affrontarla, replicando nuove buone pratiche e potenziando quelle già avviate in via sperimentale come il Pedibus per gli spostamenti casa/scuola, il gruppo d’acquisto di biciclette elettriche e le azioni di sensibilizzazione messe in campo (pensiamo al mese di mobilità sostenibile con la sezione Fiab Potenza CiclOstile). Senza dimenticare che i veri cambiamenti partono da ciascuno di noi. Siamo convinti che gli amministratori che scelgono la mobilità sostenibile siano strumenti di sensibilizzazione quotidiana. Allora sarebbe bello, cari amministratori e politici, non soltanto parlare di mobilità sostenibile ma dare per primi il buon esempio: lasciamo l’automobile in garage e usiamo i mezzi pubblici, spostiamoci a piedi o in bicicletta (con la pedalata assistita si può, anche a Potenza).