A Potenza "Orti in festa, il verde va in città" 2015

Orti in festa 2015Torna la campagna di Legambiente dedicata all’orticoltura e al verde urbano.

Potenza, 02 ottobre 2015 - Torna Orti in festa, la campagna di Legambiente dedicata all'orticoltura e al verde urbano in programma dal 2 al 4 ottobre in tutta Italia. Una tre giorni pensata per riscoprire e diffondere la cultura del verde attraverso gli orti ubani, per parlare di agricoltura e apicoltura urbana, ma soprattutto per imparare a prendersi cura di un “fazzoletto” di terra, che sia in giardino o sul balcone di casa, tutelando e valorizzando il territorio e il paesaggio urbano.

Anche quest’anno saranno tanti gli appuntamenti organizzati da Legambiente per coinvolgere cittadini, amministrazioni, ma anche tante aziende agricole per creare insieme a loro momenti di formazione e scambio di esperienze con chi vive il territorio in prima persona. 

A Potenza, l’appuntamento è per domani sabato 3 ottobre dalle 9 alle 13 negli orti urbani di Macchia Romana in via Ondina Valla, inaugurati la scorsa estate in un’area riqualificata e restituita alla città. Insieme alle 6 prime classi della scuola media Domenico Savio si terranno laboratori didattici per la realizzazione di “orti in banco” con vecchio arredo scolastico per l’abbellimento dell’area degli orti urbani. Domenica 4 ottobre, invece, alle 11 appuntamento nel piazzale antistante la chiesa di S.Cecilia per l’inaugurazione dell’are verde adottata dall’Istituto comprensivo L. Sinisgalli in collaborazione con il Circolo Legambiente di Potenza. Saranno presenti il presidente del Circolo Legambiente di Potenza Alessandro Ferri, il presidente di Legambiente Basilicata Marco De Biasi, la dirigente scolastica Giovanna Gallo, che afferma: “Una scelta che va sia nella direzione della didattica, trattandosi di uno strumento importante per l’applicazione delle scienze, che del senso civico, rendendo i nostri studenti responsabili in prima persona della tutela e della difesa dell’ambiente”.

“Gli orti urbani - dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente - sono ormai una realtà nazionale e l’esempio concreto di come sia possibile ridisegnare gli spazi urbani in una veste green e sostenibile, diventando portavoci di una nuova agricoltura e custodi del proprio territorio. Coltivare un orto in città è funzionale a tanti obiettivi: alla tutela del territorio e della biodiversità, alla difesa del suolo, al miglioramento della qualità dell’aria, alla diffusione di azioni di volontariato ambientale e di progetti a lunga durata di cittadinanza attiva capaci di combattere il degrado e rilanciare la dimensione comunitaria e sociale dell'agricoltura. Da questo punto di vista gli orti diventano spazi dove praticare un nuovo tipo di agricoltura capace tra l’altro di ridisegnare le città e riqualificare e valorizzare luoghi abbandonati come è successo ad esempio in Campania, dove in dieci anni a Pontecagnano (Sa), Eboli (Sa) e Succivo (Ce) più di 100 orti realizzati dai circoli di Legambiente hanno permesso di riconvertire alla coltivazione aree prima dismesse o abbandonate.”

Orti in Festa si inserisce nel progetto “Coltiviamo la rete 2”, sostenuto da Fondazione con il sud di cui il Circolo Legambiente di Potenza è partner insieme ad altri quattro Circoli del sud, allo scopo di strutturare una rete di buone pratiche e realizzare una banca dati permanente sul consumo critico, la riduzione dello spreco di cibo, la sicurezza alimentare e la corretta alimentazione.

Il Decalogo “Orti urbani e sociali” - Infine quest’anno Legambiente promuove il decalogo sugli orti urbani e sociali: dieci punti per ricordare che gli orti costituiscano una risposta concreta alle esigenze delle comunità urbane e dell'ambiente. In particolare permettono di far riscoprire la stagionalità dei prodotti, la diffusione di metodi di coltivazione sostenibili, il rispetto dei principi agroecologici come base di una buona coltivazione, l’importanza di combattere lo spreco di cibo, o spreco di acqua e generare circuiti virtuosi di economia solidale. Pongono un freno al dilagare della cementificazione e dell'illegalità mentre favoriscono il recupero della biodiversità. Permettono il riappropriarsi di luoghi altrimenti inutilizzati e abbandonati e di promuovere attività di volontariato ambientale e buone pratiche di riciclo.

 

 

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